biografia
Biografia recente 2009 - 2016
Dal 2009 con il partner istituzionale di Cossano Canavese a pochi passi da Ivrea, fonda con un team di professionisti www.polarisproject.eu un progetto di valorizzazione del territorio del Canavese patria assopita di Adriano Olivetti e risorsa tra Natura e Cultura. Polaris propone l’attenzione dei piccoli centri urbani come modello e cerniera tra urbano e periurbano un continuo di paesaggio e biodiversità. Polaris attraverso l’Arte e la multidisciplinarietà studia gli aspetti del territorio, antropico, idro-geografico, storico - culturale attraverso un focus che riprende le Stelle matrici di città antiche e moderne che riflettono in immagine coordina il Cielo, nei suoi orientamenti e coniugazioni con l’arte, l’agricoltura, la pesca sostenibile, l’alimentazione, l’ambiente, l’architettura. Una biodinamica di connessione tra Cielo e Terra che interagisce portando l’attenzione fra i due soggetti Terra Cielo ed il ciclo del ricambio biodinamico. Inspiriamo il Cielo ed espiriamo la Terra.
Anche il Cielo è in disuso. Associati al Bio distretto “Filo di luce nel Canavese” collaboriamo per la diffusione dell’agricoltura biologica e gli usi molteplice della Canapa.
Cristina Cary collabora per lungo tempo con Pierre Restany, storico del Noveau Realisme e con l’epistemologa, Eleonora Fiorani. Il riciclo degli oggetti per una nuova chance di vita è stato il tema dominante del suo lavoro che ancora oggi persegue nel recupero sociale, culturale e della natura. Collabora con la Cittadellarte di Biella nel 2° Rebirth Forum (il primo è stato a Cuba, il secondo a Milano). Il Rebirth traduce in atti concreti il significato artistico_antropologico_sociale del “Il Terzo Paradiso” di Michelangelo Pistoletto (per informazioni si veda www.cittadell’arte.it ) . Pistoletto realizzò il simbolo l’anno scorso al Castello Angioino di Gallipoli organizzando con la curatrice artistica Raffaela Zizzari, l’evento. La ricerca dell’artista si snoda in modo multidisciplinare toccando alcuni temi fondamentali; il recupero marino e delle attività per la Pesca Sostenibile “I Pescatori di Santa Cristina” Meet Art che inaugurerà il 27 luglio al Castello Angioino di Gallipoli ; l’attenzione verso i corsi fluviali come I Doni di Dora Baltea, progetti come Decatramare sul manto catramoso, il consumo di suolo e il respiro della terra, lavori sugli Orti Urbani “Orti dell’Armilla” come “buone pratiche” e palestra sociale di affiliazione verso l’ agricoltura sostenibile ; Bene Modulandi sulle suite per violoncello di J.S.Bach nella ritmica sonora della Tetraktis pitagorica, modulo di forme energetiche matematiche spirituali. Diversi sono i progetti in cantiere e in via di realizzazione. Nel Rebirth l’arte diventa motore attivo, motore etico, che supera gli antagonismi per realizzare proposte mirate al riequilibrio. Altra cosa l’Associazione Polarisproject.eu fondata con un team di professionisti che si occupano di valorizzazione del territorio e Turismo di Conoscenza da un punto di vista “vitruviano” il cui focus sono le Stelle declinate nei diversi settori del sapere e della società come Arte, Architettura, Agricoltura, Alimentazione, Ambiente, Pesca, Educazione, Biodinamica, Antropizzazione.
Biografia completa
La mia esperienza artistica è partiva dell’object trouvé in cui si dava una nuova chance di vita ai resti della civiltà, accatastati nei demolitori industriali e sospinti dal mare sulla riva insieme alle alghe, rami e radici di alberi, ossicini di delfini e gabbiani in cui il naturale si mischiava con l’artificiale. Recupero poetico-culturale. Eravamo poco dopo gli anni ‘80 in cui si temeva un conflitto fra le due superpotenze e in quel periodo scrissi un libricino “Zighi e Anubi” dove immaginavo, rifugi antiatomici sotto le dune di sabbia e un idillio amoroso fra i colori Rosa Tyrien e Blu Oltremare. Un genere di testo in cui figure mitiche venivano assimilati a personaggi e situazioni della contemporaneità, immaginazione aperta per oltrepassare le ansie del tempo. La famigliarità degli elementi, le situazioni atemporali, i transfert, la trascendenza dell’umano nel divino, gli animali e la vegetazione, il mito l’arte, la scienza, la filosofia, fanno parte, insieme all’astronomia, e alle scienze sociali, della mia natura espressiva.
Passai un periodo underground nelle fabbriche di archeologia industriale leggendo testi sull’energia di punto zero in fisica quantistica o ” mare di Dirac” i superfluidi di antimateria soggiacenti nel vuoto (che vuoto non è), i campi unificati e intermedi (campo come trasferimento di informazione) e i principi della teoria unitaria del mondo fisico e biologico in particolare della sintropia /entropia di Fantappiè. La vegetazione cresceva libera nello spazio in disuso come una grande Cattedrale di felci e uccellini angelici svolazzanti, la fabbrica viveva in uno stato intermedio tra la vita e la morte con gli occhi socchiusi, estasiati, come la dea indiana Tara seduta sul loto in meditazione spirituale, così era la fabbrica. Ho sempre sentito che questa incredibile scorta sottostante l’Universo (l’energia di punto 0) che vedevo nell’abbandono, nella stasi della fabbrica ed anche in noi, fosse anche lì, alla Brown Boveri, in quello stato dell’energia vitale latente, pronta al minimo cenno creativo, a risorgere dalle ceneri.
All’ Italsider realizzai l’Angelo del Laminatoio Bluming.
L’ambiente e le macchine e tutto ciò che restava del lavoro umano, viveva in quello stato intermedio dell’energia vitale latente, pronta al minimo cenno creativo, a risorgere dalle ceneri.
Nel 90 mi fu data l’occasione di realizzare grandi opere urbane in Corso Vittorio Emanuele a Milano che realizzai con pezzi meccanici in movimento eolico. Ero affascinata dal movimento dei grandi oggetti del Luna Park, montagne russe Ziglonloop che all’istante disegnavano lo spazio per poi sparire disassemblati come un “miraggio” gigantesco nel cielo. Andai alla ricerca dei loro segreti nelle fabbriche romagnole, dove mi resero partecipe dei loro simulatori di volo, di curve paraboliche, essenza di gravità, movimento sussultorio, rotatorio, vibrazionale, la robotica e affrontai il tema epistemologico dell’Intelligenza Artificiale. Così nacquero diversi disegni su questo tema tanto che fui invitata da Massimo Negrotto dell’Università di Urbino ad un simposio internazionale dove presentai disegni parodistici che evidenziavano la contraddittorietà di questi sistemi non dialoganti fra di loro. Esempio un Sistemi Esperto per l’Ecologia non dialoga con il Sistema Esperto dell’Industria, come per la Politica e l’Economia, è una realtà cacofonica.
Mi avvicinai alla Scienza della Complessità, dove si cerca di comprendere, far dialogare i saperi, mettere in evidenza gli sviluppi sulle neuroscienze, la collaborazione e autorganizzazione biofisica dei sistemi viventi come modelli adattabili alla società, la cibernetica, i sistemi non lineari in cui si sviluppa la vita e le interazioni multidisciplinari.
In me le diverse discipline interagivano l'una con l'altra confluendo in pensieri creativi a “effetto cascata”.
La scienza della complessità studia le interrelazioni tra i fenomeni della vita, nascendo essa stessa come interrelazione tra le diverse discipline: coniuga le scienze naturali con le scienze umane, lo scientifico con l’umanistico, l’osservatore con l’osservato, scardinando in tal modo tutti i presupposti posti alla base dell’edificio meccanicista.
Applicando un approccio qualitativo all’analisi dei fenomeni, la scienza della complessità consente di comprendere come funziona l’insieme, svolgendo un’analisi sia del tutto che delle relazioni tra le parti che compongono il tutto, in un sistema dinamico di relazioni. Non si tratta solo di cercare i punti di contatto già esistenti tra le diverse discipline, secondo un approccio interdisciplinare – già di per sé indispensabile per non continuare a ragionare per compartimenti stagni che non comunicano tra loro – ma anche e soprattutto di far emergere, attraverso una modalità transdisciplinare, una “scienza nuova”, la scienza della complessità.
In breve, per riuscire a traghettare il pensiero di questo nuovo secolo da modalità ormai vecchie ed inadeguate ad un modo nuovo di intendere la presenza umana sulla Terra in modo sostenibile, è indispensabile partire dalle singole discipline del sapere per connetterle tra loro e, facendole dialogare, permettere l’emergere di un nuovo tipo di conoscenza umana fondata su un nuovo modo di concepire la “scienza” : la physis la natura. La Scienza nuova, o scienza generale della physis, dovrà stabilire l’articolazione tra la fisica e la vita, cioè tra entropia e antientropia, tra la complessità microfisica (ambiguità corpuscolare-ondulatoria, principio di indeterminazione) e la complessità macrofisica (autorganizzazione). Essa dovrà stabilire l’articolazione tra il vivente e l’umano…”.
Un sistema complesso dice Edgar Moren, non può essere compreso mediante il solo esame delle sue componenti e, per analogia, le "cause ultime" di un problema complesso, non sono banalmente quelle delle sue parti essenziali, perché esso non può essere risolto mediante semplice scomposizione ma richiede l'iterazione tra questa e una visione d'insieme. Parmenide filosofo dell’età preclassica, fu pioniere della visone olistico. Conobbi Prigogine con L’Universo di partecipazione, Francisco Varala ed Erbert Maturana biologi cileni che parlavano di “Autopoiesi Biologica” nelle neuroscienze dove la poesia è la forma della mente, isomorfismo metaforico contro l’universo meccanico. Cioè la capacità poetica della mente di creare il mondo, attraverso sistemi evoluti di selezione naturale di valori di senso. La coscienza è efficace da un punto di vista evolutivo. Senza capacità di produrre senso, cioè visioni del mondo, valori, non c’è sopravvivenza, ci estingueremmo. La lingua è ontologicamente Arte, la parola è Suono. Si tratta di una epistemologia biologica dove la natura non seleziona il più forte ma i valori, gli scopi e gli obbiettivi generali. Tutto ciò veniva evidenziato dagli scienziati della Complessità in quegli anni, contro il darwinismo che identificava l’uomo nella specie e selezione del più forte, mentre le neuroscienze sostenevano che la specie è nel codice l’individuo è nel pensiero autocreativo.
Il Filosofo americano William James, affermava che la coscienza non è un oggetto, bensì un processo, qualcosa in continuo svolgimento. La seconda qualità è che è possibile avere miliardi di stati di coscienza nel medesimo istante. Perciò, da un lato la coscienza è integrata, dall'altro sembra senza fine per i diversi modi in cui si possono modificare le cose.
Pierre Restany nel ’94 selezionò il mio lavoro per il Premio UNESCO di Parigi, con l’installazione Astrobioamore nella Costellazione dell’Orsa, una famiglia di Orse in cui si dipana un poema con immagini astro-fisiche, biologiche, antropologiche con due bambini “Astrobioamore” unificatori di umanesimo e scienza ed emanatori amorevoli di luce (con il corpo stellato, sole, luna e cintura, guantini e scarpette fatte di microluci con immagini micrografiche dei neuromessaggeri cioè molecole telepatiche a segnale a distanza).
Lessi i libri di Irvin Laszlo sull’Evoluzione e da li a poco mi invitò a partecipare come artista onoraria al Global Event Emphaty a Budapest dove portai Astrobioamore ed un lavoro a lui dedicato EVOLUZIONE IN SKID-BOARD in cui la parola chiave era la stessa dell’Ecosistema cioè "Differenziazione"
Anche in quest’opera si uniscono Scienza e discipline Umanistiche in una forma di sincretismo, antropologico, mitico, scientifico ecc.
In quegli anni ero abbonata ad una rivista di Geopolitica dove conobbi Carlo Jean che parlava di come dopo la scomparsa del mondo bipolare USA/URSS si era aperta la lotta per la conquista dello spazio di influenza geoeconomica altamente competitiva. La logica della Geopolitica e geoeconomia è il culto dell'offensiva. Ogni stato mira ad accrescere la propria competitività economica e pur con le norme che regolamentano il commercio, tale forma di competizione è sostanzialmente illecita. Qui nulla è naturale, non esistono principi ne leggi geopolitiche oggettive, esistono solo soggettivamente per un determinato pensiero geopolitico nazionale e vengono utilizzati per elaborare ipotesi, teorie rappresentazioni e scenari politici. Essi dipendono dagli interessi della tecnologia disponibile e dal sistema di valori. La verità e realtà in Geopolitica non esistono se non rivelati tramite l’esito dell’azione, cioè si creano. Vi sono impegnate forze transnazionali che creano Globalizzazione e Interdipendenza, competitività ed Emarginazione, Espansione e Recessione, Frammentazione degli Stati, Mutipolarità e contrapposizione Nord Sud.
Per il progetto di Evoluzione in Sky_board ispirato alla seconda cibernetica e sistemi evolutivi, adottai i disegni sui Circuiti loop dei precedenti lavori sul Luna Park, come metafore di piste dei sistemi relazionali, e gli skyd board come "navigatori " di intelligenza sensibile, mezzi di scivolamento interdisciplinari di scivolamenti contestuali da un sapere a un altro es gli skidbord di Astro - Bio - Geo - Eco - Antropo - Mitho - Philosopia - Archeo Meso Neo ecc ecc. Skyd board, Slitte, sci, parapendio, etc, sono una modalità metaforica del pensiero “slide evolution”che si proponeva come gioco didattico in cui il giocatore deve munirsi di qualità empatiche, deve assumere una posizione di intermediazione, una natura resiliente, uno stato di Omeostasi se necessario, capacità intersoggettive (il sé dell’altro), capacità di selezionare di volta in vota il senso come Metergreen (ecopsiche intermedio selettore di senso).
Vi erano lungo le piste dei punti nodali (labirintici mandala iniziatici) zone critiche che stavano ad indicare la necessità del superamento dei nostri limiti interiori (gli egoismi,le lotte di potere ecc) per il superamento dei quali vi era la figura guida Metergreen accompagnata da Astrokarisma musa poetica, Ermes Red, l’artista zooantropomorfica, gli Sportivi Sciamanici, i custodi leonessa Sole e Luna, la Leonessa Blu (l’io moltitudine) con i loro oggetti di navigazione magici, internauti, che permettono jump evolutivi.
Le immagini proprio perché nascono da una fonte, subiscono nella storia, fluidità, sono come super fluidi, come l’acqua del fiume che scorre, dove alcuni elementi sono ricorrenti, si aggregano a immagini della memoria, reminescenza e filiazione emigrano da un’opera ad un’altra da pensiero a pensiero sono sentieri, così da comporre Famiglie, la propria famiglia nel corpo nell’Orsa cosmica. Passai all’affiliazione di tutti i miei lavori e dei segni espressivi contenuti. Mutuai quindi il Cuore della Terra Geoeconomico con il Cuore Planetario.
L' Heart Land o "pivot area" è il cuore della Terra, il centro del dominio mondiale (Asia Europa Africa) passai a traslitterare l'offensiva dall' Heartland Geoeconomico all’ Heart Planeatry o Cuore Planetario portandomi dietro i miei protagonisti con oggetti annessi
Tra il 96-97, iniziai l’opera multimediale CUORE PLANETARIO. I bozzetti dell’Opera Cuore Planetario sono ricamati da una scrittura come tatuaggi disegnati, Ideografia dinamica, (no land, no space, no time) Idee in potenza, particelle -bit, nomi di programmi, parole internaute a forma mandalica sui personaggi e sugli oggetti come gli skidboard e Metergreen. Questa scrittura creativa funge da funzione oracolare, formula per il cambiamento. Qui appare spesso “Hieros logos” o racconto sacro dei culti misterici o “Plauto dotai” datori di ricchezza spirituale.
Nel 2003 lavoravo con alcuni esponenti del Buddha Bar di Parigi dove interagì con Denise, giocoliera dei cerchi del circo Mendini e in quel periodo composi la canzone
Le Chevalier des Arts et Amazone du Disarme
Cuore Planetario (abbreviazione CP) nasce da questo approccio e dagli studi su "La grande madre" (mito e antropologia comparata) poi CP si fermò per qualche anno per uscire nel 2004-2006-2007 (NewYork-Berlino-Teatro Koreia di Lecce) a maggio 2008 Galleria Atrium di Lecce.